Il Piano dell’offerta formativa viene introdotto nel 1999 in seguito ad una importante riforma del sistema scolastico italiano che ha visto gli Istituti acquisire personalità giuridica e diventare autonomi dal punto di vista organizzativo, didattico e gestionale.
Con la normativa "Buona Scuola", Legge 107 del 13 luglio 2015, il documento identitario della Scuola diventa triennale (PTOF piano triennale dell'offerta formativa) e quindi acquisisce valore strategico nel medio periodo. Il percorso per la sua definizione è piuttosto articolato e viene descritto alla pagina https://www.comprensivomel.it/offerta-formativa/pubblicazione-rav .
Di seguito vengono pubblicati:
Questi documenti consentono di avere una panoramica obiettiva in merito a quanto l'Istituto è in grado di offrire con le proprie forze, potenzialità, capacità e rete di conoscenze.
La loro elaborazione è stata fatta in base al bilancio annuale tra punti di forza e criticità (definiti dal RAV, vale a dire "rapporto di autovalutazione") e le risorse disponibili a livello:
- Umano;
- Professionale;
- Territoriale;
- Finanziario.
Completezza e correttezza dei dati, visione organica in vista di obiettivi interdipendenti, sviluppo e progresso nella realtà locale in aderenza alle linee guida nazionali sono i capisaldi di un piano formativo proiettato in un'ottica di miglioramento. Tra le informazioni indispensabili ci sono:
- situazione di partenza;
- analisi comparativa tra i punti deboli e quelli di forza;
- orientamento ai cicli di istruzione successivi, bisogni formativi, offerta e percorso educativo e didattico;
- monte ore settimanale e giornaliero, programmazione prevista per le singole classi e metodi di valutazione;
- regolamento d'istituto, strategie e strumenti per il potenziamento delle competenze degli alunni;
- sistema di gestione della salute e della sicurezza;
- modalità di gestione dei rapporti tra interno e esterno;
- attività, corsi di formazione e di aggiornamento dedicati a corpo docente e personale ATA.
Il PTOF promuove quindi la progettualità ed ha finalità organizzative ed informative. Per il Piano triennale valgono infatti i criteri di trasparenza, da qui la necessità di pubblicarlo anche sulla pagina ministeriale “Scuola in chiaro”.
Genitori, insegnanti, alunni, associazioni, enti e altri organismi a contatto con la Scuola hanno la possibilità di consultarlo in ogni momento, in modo da aumentare la “partecipazione qualificata” di tutti gli attori interessati.
Altri documenti di interesse:
obiettivi di apprendimento nella Scuola primaria
rubrica dei criteri del voto di comportamento (delibera CDU 19 gennaio 2018)